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Le incisioni rupestri



Quanto è antica la storia dell'uomo in Alta Val d'Orba? A raccontarlo sono le sue rocce incise, su cui si trovano testimonianze ancora oggi ricche di fascino e stimolo per gli studiosi.

Nelle culture antiche le sommità montuose hanno ricoperto un ruolo sacro per le popolazioni che abitavano i territori limitrofi; l'Alta Val d'Orba si trova alle spalle dello spartiacque appenninico, ricco di cime nel comprensorio del Monte Beigua, e proprio sul Beigua in passato fu rinvenuto un blocco di arenaria posizionato su una piramide tronca di pietre, probabilmente dedicato al dio-ariete, correlato alla cultura pastorizia di tali popolazioni.

La valle è caratterizzata inoltre da altri due elementi naturali predominanti: l'acqua, che qui si manifesta attraverso una ricchissima rete di corsi d'acqua e sorgenti, e la foresta, dove è possibile osservare specie arboree di particolare fascino visivo; proprio a questi altri due elementi erano associati anticamente il culto delle acque, fonte di vita, e la venerazione per piante come il faggio, la quercia o il frassino, ritenute dimora di divinità.

Le incisioni rupestri presenti in valle indicano principalmente luoghi dedicati a culti arcaici e luoghi legati ad attività manuali e pratiche; sui segni più antichi è possibile inoltre osservare simboli di carattere religioso successivi, atti alla cancellazione delle culture animiste con l' affermazione del cristianesimo: si ritrovano dunque moltissime incisioni relative a croci cristiane, sovrapposte ad incisioni precedenti.

Durante il passaggio da culti legati alla natura al cristianesimo, fiorirono inoltre miti e leggende di carattere superstizioso, che regalarono all'area toponimi usati ancora oggi come le faie, o la masca (fate e persone portatrici di forze malefiche).

L'edificazione di monumenti in pietra e l'usanza delle incisioni erano probabilmente legate alla credenza che la pietra avesse poteri positivi o taumaturgici e furono proprio queste convinzioni che portarono gli evangelizzatori in periodo paleocristiano ad agire su tali rocce, scalzando segni o convertendo il significato dei siti in veste cristiana.

L'incisione delle prime croci cristiane in questo periodo portò poi nei secoli alla nascita dell'usanza del viandante di lasciare, sempre attraverso una croce, un segno del suo passaggio, diventando quindi un gesto di consuetudine che perse nel tempo il suo primo significato.


Lo studio delle rocce incise viene effettuato con diverse metodiche; una di queste è l'analisi delle tecniche d'incisione, che variano a seconda del periodo e del tipo di roccia: nel paleolitico si possono tendenzialmente osservare graffi sottili con pietra dura a punta sottile, mentre dal medioevo provengono le "incisioni scalpellate"; tra questi due periodi è stato verificato come sia stata usata una gamma di utensili vari, in quarzo o selce e, successivamente, strumenti metallici con percussione diretta o indiretta. E' inoltre possibile osservare figure ottenute per sfregamento con punta ripassata più volte, nota come tecnica a graffio ripassato, sia con punte litiche che metalliche. Attraverso un movimento di rotazione con punta metallica o litica si ottenevano poi le coppelle, solchi circolari utilizzati per la produzione di punte per armi, mentre le vaschette rettangolari si ottenevano con lame metalliche piatte e larghe


Come accennato prima, in Alta Val d'Orba sono presenti incisioni che hanno valenza sacra e pratica: alcune tra queste tracce incise nella pietra infatti sono legate alla lavorazione delle selci, si tratta dunque di affilatoi, per i quali non si esclude comunque una valenza magica associata al lavoro quotidiano: qualunque sia il significato definitivo che gli studiosi riusciranno a riconoscere in queste incisioni ciò che è certo è che si tratta delle più antiche tracce della presenza dell'uomo nell'area e prova la produzione di asce in pietra verde del neolitico.

Nel corso del XX secolo alcuni siti sono stati soggetti ad atti di vandalismo eppure le pietre incise rappresentano una parte del patrimonio storico della valle importantissimo; per questo motivo è oggi possibile osservare fedeli riproduzioni delle incisioni rupestri lungo un percorso realizzato dal Parco Naturale Regionale del Beigua che si snoda attraverso i boschi della Valle offrendo uno spettacolo quanto mai affascinante ed inconsueto, alla scoperta di tracce di tempi remoti che il bosco ha custodito in migliaia di anni.

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